Il Fumara Everest riparte da Rivalta, Scarabelli: «Riposo utile, c’è grande concentrazione»

Due settimane di sosta per ritemprare le energie, quattordici giorni per preparare al meglio il ritorno in campo: il Fumara Everest MioVolley ripartirà in serie B2 sul campo dell’Inox Meccanica Rivalta (partita al via alle 18) per una trasferta che varrà la penultima sfida del girone di andata. Girone che le biancoblu stanno guidando a quota 32 con sette lunghezze di vantaggio sulla più immediata inseguitrice, Volley Stadium Mirandola.

Le due settimane di stacco dal girone F di serie B2 non hanno comunque scalfito la voglia di emergere delle biancoblu pronte a ributtarsi a capofitto in partita. «Ci siamo riposate, un riposo che ci siamo meritate alla luce del campionato che abbiamo fatto fino adesso, ma abbiamo anche consolidato i punti di forza e raffinato le situazioni dove c’era qualche incertezza con grande concentrazione: sappiamo che ci aspetta una seconda parte di stagione lunga, faticosa e stressante – commenta Chiara Scarabelli – Siamo in una posizione di classifica nella quale ci aspettiamo che tutte le squadre ci affrontino con un certo tipo di atteggiamento».

Capitan Scarabelli vuole fare tesoro degli ultimi risultati raccolti dal Fumara Everest con le vittorie negli scontri diretti e la rimonta che ha portato al 3-2 su Rubiera. «La difficoltà della partita di sabato dipenderà da come ci imporremo, questo è quello che abbiamo imparato nel corso della prima parte di campionato. Ho visto un gruppo molto unito, dedito al lavoro e con una grande personalità: abbiamo portato a casa risultati netti in situazioni insidiose e conquistato partite non iniziate nel modo giusto come a Rubiera».

La classifica delle biancoblu ha già comunque sbloccato l’accesso alla Coppa Italia di serie B2: sarà la quarta partecipazione per la formazione MioVolley che vuole provare ad onorare la competizione. «Cercheremo di dare il massimo per portare a casa un risultato che ad oggi non è mai arrivato a questa società. Siamo un gruppo che abbraccia tutte le giocatrici, sia quelle che hanno più spazio sia quelle che ne hanno meno: questo non può che essere una risorsa per squadra, allenatore e società».

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